Zucche ed albicocche

Una riflessione sull'Operatore Shiatsu nel 2024

 

Da " Trattato Professionale di Shiatsu" di Fabio Zagato   Ed. red

Zagato

 Delirio onnipotenza

A volte l’operatore shiatsu, come chiunque si occupa degli altri, è soggetto alla sindrome di onnipotenza, anche se forse la pratica in sé tende a smorzare questo atteggiamento, lo aggrava solo in rari casi.                 

 

 Peraltro, l’abitudine di avere la “vita” del ricevente in qualche modo nelle proprie mani porta a volte a un’ansia di risultati, a una specie di “cupio salvare” estremamente nociva al trattamento, in termini verificabili non solo intellettualmente ma, per prima cosa, percettivamente.

AvalokiteshvaraVoler curare il ricevente non ha nulla a che vedere con lo shiatsu. La volontà, come la intendiamo comunemente, è solo una tensione, una congestione. E' la risposta meccanica del nostro ego a condizioni piacevoli o spiacevoli che desidera cambiare. Non possiamo avvicinarci al ricevente per offrirgli in dono le nostre congestioni, non è gentile. Purtroppo il desiderio di curare, di ottenere risultati, prende le vie più impensate. Si crede di essere lì, in celeste equilibrio, equanimi come Avalokitesvara, e invece stiamo cercando di stabilire per forza un contatto tra Rene e Vescica che non ne hanno invece nessun desiderio particolare.

Di questo passo la strada per cominciare a pensare che “forse lo shiatsu non basta” è breve, perché più ci sforziamo di imporre la nostra volontà “curativa”, più ci allontaniamo dalla realtà, e quindi dalla possibilità di utilizzare la tecnica in modo appropriato e fruttuoso. Nascono così vivaci impulsi ad arricchire lo shiatsu di questo e quello, e di li a poco ci si trova a praticare non si sa più che.

Intendiamoci, non c’è nulla di male nell’arricchimento, soprattutto se non diventa il saccheggiare un po’ di questo è un po’ di quello, o il saltellare qua e là, da un metodo ad un altro e da una esperienza all’altra.

 

shiatsu gratuito Copia

E' invece probabile che l’approfondimento di una sola tecnica possa essere il lavoro di qualche vita. Se però, appena ci si trova di fronte alle necessarie difficoltà, si viene colti dall’irrefrenabile impulso di arricchire, razziando qualche altra tecnica costruendo, a forza di slalom, dei percorsi quantomeno bizzarri, allora ci stiamo solo ponendo al servizio dell’entropia.

Il web, i vari device tascabili, le app e i programmi sempre più sofisticati ecc. permettono oggi una circolazione e un intrecciarsi della comunicazione impensabile solo vent’anni fa. Siamo in grado di attingere a un’infinità di esperienze e questo ci può servire sicuramente per avere notizia e comprensione (superficiale in genere) di questa o quella informazione.

Questa conoscenza ci deve servire per riconoscere i nostri eventuali limiti e i pregi di ciò che è diverso da noi. Ma nessuno può pretendere di diventare lui stesso una cornucopia di tecniche coerenti, interagenti e funzionanti.

Anzi, in questi casi in genere si finisce col percorrere strade parecchio incoerenti, e il pur lodevole proposito di incrociare zucche e albicocche per ottenere grosse zucche dal sapore di albicocca, facilmente può portare invece alla produzione di piccole albicocche dal sapore di zucca.

Stiramento dei meridiani

Makko-Ho

Il Chi o Ki è l’energia cosmica ed è dinamica, in continuo movimento e pervade tutto e tutti. L’energia è l’interazione di due movimenti: un movimento tendente all’espansione chiamato Yin e un movimento tendente alla contrazione chiamato Yang.

Queste due forze rappresentano quello che la scienza e la filosofia hanno identificato come la fonte infinita, illimitata che connette, stimola e diffonde tutte le cose dell’universo.

 

Per la Medicina Tradizionale Cinese la struttura energetica dell’ essere umano è composta da una fitta rete di canali energetici: i meridiani. 

Tali canali possono essere interpretati come vie attraverso le quali circola l’energia vitale in ogni parte,organo e cellula del corpo.

I meridiani regolari della medicina cinese sono 12 e sono suddivisi in sei coppie: Polmoni e Intestino Crasso, Stomaco e Milza, Cuore e Intestino Tenue, Vescica e Reni, Mastro del Cuore e Triplice Riscaldatore, Vescicola Biliare e Fegato. Queste coppie sono formate da un meridiano Yin e uno Yang.

A questi vanno aggiunti i meridiani di Vaso Concezione e Vaso Governatore che rispettivamente stimolano ulteriormente i sei meridiani Yin e i sei meridiani Yang. Il libero fluire dell’energia in questi meridiani è la base fondamentale per il benessere e per la salute e gli esercizi Makko-Ho sono molto utili a tale scopo.

Questa serie di esercizi sono stati elaborati da Shizuto Masunaga.

Non sono esercizi ginnici e non si deve dimostrare quanto si è sciolti o porsi obiettivi particolari: l’unico obiettivo da porsi è quello di sfruttare al massimo le proprie capacità, portando il corpo al suo limite di resistenza e mantenendo una respirazione calma e rilassata. 

Se infatti ci si blocca interiormente, il senso di questi esercizi si perde: si deve rimanere rilassati, concentrandosi sulle linee di tensione, assecondare il movimento con la respirazione e la flessibilità aumenterà.

Eseguendo questi esercizi tutti i giorni si può riconoscere la condizione dei propri meridiani e al tempo stesso migliorare giorno dopo giorno il fluire dell’energia nei meridiani stessi. Il momento del giorno in cui praticarli è di relativa importanza; è fondamentale che non ci si dimentichi di esercitarsi. Tutto ciò di cui si ha bisogno è decidersi a dedicare ogni giorno un po’ di tempo alla pratica. Eventuali blocchi energetici lentamente si scioglieranno e si potrà così mantenere una condizione di salute ottimale e prevenire l’insorgere di malesseri. 

Psicofonia

Armonia nel Canto

 

Psicofonia cantante 724x1024

 

“La Psicofonia è un percorso autosperimentale di armonia fisica e psichica che utilizza in favore della posa della voce parlata e cantata le corrispondenze tra l’uomo, i suoni, i ritmi, il verbo, creando pazientemente una sintesi personale di conoscenza ed equilibrio” Marie Louise Aucher - fondatrice

La Psicofonia nasce come disciplina del canto per l’uomo, si può perciò definire umanocentrica in quanto rispetta le leggi della fisiologia e della complessità dell’essere umano. La persona è posta sempre al centro con i suoi bisogni, facoltà, aspettative. La Psicofonia è una disciplina olistica, in quanto considera l’essere umano nel suo intero e lavora a favore dell’unità.

Per la Psicofonia la voce è sempre al centro della persona e la persona al centro della voce; essa si esprime attraverso il canto e la parola, dando forma ad affetti e sentimenti, assecondando pazientemente le trasformazioni interiori.

Il canto psicofonetico migliora la capacità di ascoltarsi e ascoltare, accresce le funzioni vitali, migliora l’umore, stimola la dimensione relazionale, sino a giungere ai livelli più sottili. È perciò un potente strumento di riequilibrio su tutti i piani dell’essere.

Nei percorsi di Armonia nel Canto è possibile fare esperienza diretta della Psicofonia, intraprendendo un viaggio di scoperta di sé, per esprimersi in modo autentico e gioioso. Partendo dal lavoro corporeo, per “accordare” il proprio strumento, si prosegue con i vocalizzi psicofonetici e i brani scelti di volta in volta dal conduttore.

  

Per informazioni:

cell. 3381872446

mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Per approfondimenti:

www.sono-qui.it

www.esserevoce.it

Pittura Antroposofica

CHE COSA E' LA PITTURA ANTROPOSOFICA?
 
Steiner 2990014494
La pittura antroposofica - a volte chiamata anche acquarello steineriano - si fonda sulle percezioni di Rudolf Steiner rispetto al colore e alla sua natura. L’argomento è trattato da Rudolf Steiner nel ciclo di conferenze intitolato “L’essenza dei colori” che rimane il testo di riferimento per questo tipo di ricerca ma anche in altre conferenze.
Steiner indica per ogni colore l’oggettività del suo movimento interiore, le sue qualità peculiari e quindi le sensazioni che il pittore può sperimentare se si accosta al mondo del colore con rispetto e desiderio di conoscenza.
Un aspetto importante della pittura antroposofica è quindi l’ascolto del colore.
Le sensazioni sperimentate negli strati più profondi dell’anima umana, assumono un carattere del tutto oggettivo (quindi non individuale) poiché proprie della natura stessa dei colori. Esse vengono intimamente percepite quando si contemplano i colori lasciandoli agire liberamente nell’anima, in silenzio interiore, cioè senza subito anteporre sentimenti individuali o giudizi che solitamente sorgono.

Steiner suggerì la realizzazione di un procedimento pittorico in cui i colori – anziché asserviti alle esigenze di un disegno o all’esternazione di emozioni personali dell’artista – venissero impiegati in modo tale da far affiorare alla superficie ciò che normalmente viene sperimentato nel mondo animico. Il percorso pittorico viene dunque inteso come “ponte per l’anima”, là dove il colore si esprime oggettivamente e può suscitare immagini che possono svelare conoscenza e autoconoscenza in chi dipinge.

Un altro aspetto della pittura antroposofica sorge dall’approccio meditativo attraverso il quale si sviluppa la capacità di dipingere “in presenza”, capacità di cui è possibile poi godere anche nella vita.
Il fine ultimo di questo percorso artistico non è quindi l’acquisizione di una tecnica per arrivare a un risultato (cosa che per altro viene da tutti raggiunta secondo i diversi tempi individuali) ma nutrire il proprio bisogno naturale di meraviglia, sentimento, espressione libera, contatto profondo con il proprio vero sé.
 
E poiché in arte nulla si ottiene senza permeare di calore e amore le proprie opere dipingere diviene un primo passo verso l’accettazione serena di se stessi e dopo dei propri compagni di viaggio.
Il raggiungimento anche solo di un minimo risultato presuppone un cambiamento profondo di abitudini e forme pensiero; il ricorso alla creatività addormentata può sciogliere blocchi emotivi e ridare forza all’Io creatore.
Il colore diluito nell’acqua, caratteristica della tecnica ad acquarello, crea atmosfere in continuo movimento che permettono di sperimentare i colori nelle loro infinite sfumature, accostamenti e incontri. Si giunge così a un arricchimento dell’esperienza percettiva e a un affinamento della sensibilità cromatica e artistica.
Nel lavoro di gruppo e nello spazio di parola si va nella direzione del superamento di simpatia-antipatia verso la scoperta di un sentire comune.
Sperimentare punti di vista diversi allarga la propria visione, i punti di vista si arricchiscono e completano l’un l’altro aiutando a cogliere l’interezza non solo dell’opera ma dell’essere umano stesso.
 
Alcuni BENEFICI della pittura antroposofica

- Conoscenza delle singole qualità dei colori e loro benefici
- Affinamento dell’ascolto interiore
- Affinamento della sensibilità cromatica e artistica
- Rilassamento e centratura attraverso l’approccio meditativo
- Sviluppo dell’osservazione ( anche attraverso il gruppo)
- Sviluppo dell’Io cosciente
- Autoeducazione ( per es. conoscenza del proprio temperamento e dei propri movimenti interiori )
- Ampliamento della capacità di visione
- Accettazione di se stessi e degli altri
 
L’ESSENZA DEL COLORE
pittura non figurativo

La vera madre dei colori è per Rudolf Steiner la luce da noi percepita in varie qualità-colore. La luce, quale “essenza” fluttuante negli spazi universali, va incontro a situazioni o condizioni che le consentono di espletare una maggiore o minore irradiazione, sino a giungere a veri e propri impedimenti alla sua espansione e quindi alla comparsa della tenebra. Tutto ciò è percepibile dall’occhio come fenomeni-colore di differenti qualità, secondo le circostanze.
Poiché negli spazi universali avvengono incessanti e costantemente mutevoli interazioni fra luce e tenebra, altrettanto incessante e mutevole è la comparsa di differenti qualità-colore. Dal loro intessersi vengono ad esistenza le forme. Ciò fa dire a Steiner: “I colori sono azioni della luce”.
La luce non è poi solo fisica, essa è Luce spirituale giunta nella dimensione materia.


Contemplando la fluente attività dei colori nella luce, ed immergendoci in essa, la nostra anima sperimenta, nella sua intimità più profonda, quelle vivaci sensazioni proprie della loro natura. Questa esperienza costituisce per Steiner la base e il punto di partenza per stimolare la creazione di opere pittoriche.



 
 
 
 
pittura figurativoPITTURA FIGURATIVA O NON FIGURATIVA?
 


Di fronte al dilemma pittura figurativa o non figurativa, sebbene nell’arte non si possano stabilire né regole né limiti, l’artista che intende operare secondo i principi antroposofici, pienamente cosciente del senso di questa originale corrente artistica, persegue finalità ben precise.

Una semplice composizione di colore sviluppata compiutamente – pur senza il minimo accenno a figurazioni - è perfettamente in grado di afferrare sin nelle profondità l’anima dell’osservatore. Essa avvince e cattura la vita di sentimento.
Un dipinto figurativo, che rappresenti chiaramente contenuti intellegibili, raggiunge invece la sfera del pensare, l’ambito della chiara coscienza. Se però la rappresentazione, l’idea, è scaturita realmente da una composizione cromatica viva e palpitante, sorta cioè dal colore stesso, allora essa penetrerà fin nelle profondità di quel nucleo dell’Io che in Antroposofia è denominato “anima cosciente” e può giungere a risvegliare le forze del “Se Spirituale”.

Sotto tale profilo, sebbene anche un semplice studio di colore, purché esso abbia vita, sia opera d’arte e in grado di elevare l’anima dell’osservatore, un dipinto figurativo sorto dal colore diviene il compimento dell’opera.

Ci si prefigge quindi, con il tempo - via privilegiata della pittura antroposofica - la possibilità di elaborare una composizione di colore dapprima astratta, ma viva, per estrarre infine dal suo contenuto una rappresentazione. In ciascuna forma l’artista, a seconda della propria capacità intuitiva, coglierà questa o quella espressione e la imprimerà stabilmente e definitivamente nel suo dipinto, concludendolo con una idea, un motivo che sarà stato creato dal colore, sviluppando così in se stesso le forze dell’Io cosciente. 

 
 
 
 
PITTURA ALL’ACQUERELLO
Pittura Varie1
 


Il mezzo normalmente usato nella pittura antroposofica è l’acquerello, perché grazie alla sua fluidità il colore si mantiene molto vivo e consente quindi al pittore, di percepirne le qualità quasi come avviene con il colore-luce. Non solo, ma anche perché l’acquerello è l’unico mezzo che – proprio per la sua fluidità – consente di realizzare ripetute sovrapposizioni entrando nell’intensità del colore pur conservando quella luce che ci libera dal peso materiale.

E’ evidente che, in questo procedimento pittorico, l’acquerello non è trattato secondo la tecnica classica, ma con tecnica nuova e particolare.


Proprio l’intensità cromatica raggiunta ed il fascino delle trasparenze ottenibili risvegliano nell’osservatore profonde e vibranti emozioni.
 
A Verona i corsi sono tenuti da Grazia Capuzzo formata alla Scuola di Luca a Firenze e alla Scuola di Pittura Tiziano. 
Insegnante di acquarello steineriano, tiene corsi e seminari di gruppo oltre che sui temi antroposofici, su temi evolutivi e del tempo presente. 
Ha approfondito il metodo della pittura antroposofica integrando l’insegnamento di R. Steiner con la propria personale ricerca spirituale. 
Nell’ambito del disagio e della disabilità gestisce laboratori sia d’arte che di scrittura.
Il suo intento è di promuovere e sperimentare l’Arte connessa allo Spirito, vivente e non vuota, universale, risanatrice e di portare un contributo allo sviluppo dell'arte nel tempo presente. 
Grazia 340 8231720

Metodo Bates

Miglior vista senza occhiali
 
bates grande
 
 Il Metodo Bates, ideato dall'omonimo medico oculistico Dott. W. H. Bates, si distingue da qualsiasi altro sistema per il fatto di essere totalmente naturale,non prevede cioè alcun intervento invasivo ne alcun farmaco.
I risultati vengono ottenuti uniformando il proprio comportamento alla fisiologia ed alla anatomia del sistema visivo.
L'assunto fondamentale del metodo infatti, è che tale sistema viene usato scorrettamente, e questo è causa della maggior parte delle problematiche 

Più che di esercizi in quest'ambito si preferisce parlare di "pratiche" o meglio di atteggiamenti percettivamente corretti , ovvero che siano in accordo con alcuni principi fondamentali:
 
 
 
 
 
 
occhio
  • RILASSAMENTO inteso sia a livello biomeccanico che psichico ed emozionale. A livello base occorre capire che la percezione non necessità di sforzo, esistono automatismi che regolano la messa a fuoco ed ogni interferenza porta al peggioramento della nitidezza. Vedere presuppone accogliere la luce ovvero apertura, mentre contrazione e sforzo mentale causano chiusura
  • MOVIMENTO la fissità è considerata una delle principali cause della cattiva visione, l'occhio dispone di meccanismi per scansionare quanto guardato e per rilevarne il maggior
    numero di particolari. Occorre adottare uno sguardo "morbido" ed agevolare la normale tendenza alla scansione dei particolari
  • ATTENZIONE a livello interiore occorre allenare la capacità di mantenere un sufficiente interesse per ciò che si vuole vedere, in modo che mente ed occhi siano "allineati" in direzione del soggetto
  • MEMORIA VISIVA il processo della visione è fortemente correlato alla memoria, gli stimoli visivi attivano aree cerebrali contenenti dati collegati a quanto si sta guardando, per dare significato agli stimoli visivi in ingresso al sistema sensoriale visivo.

 

bates

 

 

Gli esercizi, o meglio pratiche ed atteggiamenti del Metodo Bates, proposti dagli educatori visivi Bates, sono appositamente studiati per riattivare e potenziale i principi fondamentali esposti.

 

 


A Verona, - in Via A. Milani 5a c/o Soleluna, - è possibile seguire un percorso di Educazione Visiva sia individuale che di gruppo, secondo il Metodo Bates, guidati dall'educatore Visivo MASSIMILIANO CAPORALI, professionista formato alla scuola per educatori visivi dell'A.I.E.V. (Associazione Italiana Educazione Visiva)

Newsletter

Iscriviti alla newsletter e resta aggiornato sulle nostre iniziative!