IL BENESSERE HA UN RESPIRO PROFONDO

ALIMENTAZIONE

Alimentarsi significa fornire al nostro corpo tutte le sostanze utili alla sua sopravvivenza: proteine per la costruzione plastica, grassi e zuccheri come combustibili, vitamine e sali minerali come coadiuvanti nell’assimilazione degli alimenti Per migliaia di anni l’uomo ha preso il cibo esclusivamente dalla Natura intervenendo esclusivamente per cuocerlo (la cottura rende digeribili cibi che altrimenti non lo sarebbero) e per conservarlo. Per cui l’uso del cibo e, di conseguenza l’essere umano, erano legati indissolubilmente ai cicli stagionali e al clima.

Solo negli ultimi decenni, con l’avvento della tecnologia, si sono inventati metodi di conservazione artificiali che permettono di usare cibi anche anni dopo la loro produzione e l’uomo ha inventato sostanze nuove, mai esistite prima, che hanno cambiato notevolmente la qualità del cibo.

Quel legame, prima accennato, con la natura non esiste più o non è più assolutamente necessario. Infatti, quando le esigenze primarie sono state superate, il cibo ha assumono ulteriori significati di tipo culturale e simbolico ed energetico Ed è su questo ultimo aspetto che vogliamo soffermarci maggiormente, perché, nell’era moderna, dove per l’80% della popolazione mondiale il reperimento del cibo non rappresenta più un problema, la scelta del cibo non è quasi più legata al bisogno di nutrienti, ma alla soddisfazione di bisogni, che con il cibo hanno poco a che vedere.

La parola “mi piace” e quella più usata nella scelta del cibo. Cioè si sceglie in base al piacere e non al bisogno fisiologico. Qualche volta le due cose coincidono ma, più spesso, no.

Questo perché il cibo è la forma più disponibile e più gratificante di energia con il grande vantaggio d’essere assimilato velocemente.

La conoscenza dei “valori energetici” dei cibi ci aiuta a comprendere meglio il nostro legame con il cibo e a conoscere meglio se stessi e i nostri bisogni