Proteggere la nostra essenza
Per poter esprimere il nostro potenziale è necessario avere un nucleo, delle radici solide e ben protette.
L’essere umano può essere paragonato ad un albero che per poter crescere e svolgere la sua funzione deve appunto avere delle radici forti e ancorate bene in profondità.
Gli alberi che hanno radici superficiali, come molte conifere, vengono abbattuti facilmente da un vento un po’ più forte del normale.
Nell’essere umano, secondo buona parte del pensiero orientale, queste radici vengono localizzate in Hara il cui centro è 2 dita sotto l’ombelico (in giapponese Tanden) che è il punto dove l’energia viene accumulata per poi irradiarsi, attraverso i meridiani, in tutto il corpo.
Nell’Aikido questo punto viene chiamato Seika Tanden dove vi è il collegamento fra le energie basali dell’uomo e le forze vitali più profonde della natura e dove il praticante deve mantenere costantemente la propria presenza mentale, per poter avere una stabilità psicofisica e da lì dare inizio a tutti i movimenti corporei.
E’ il punto che fornisce il senso della vita e della morte e quando viene tagliato (Harakiri) la vita finisce perché, a prescindere dell’aspetto fisico, si mette a nudo la propria essenza, la propria anima.
Nella psicoanalisi viene chiamato Es, la parte oscura, profonda, la parte più arcaica della nostra mente dove si formano tutte le pulsioni e che rappresenta la voce dell’anima dell’uomo dove gli istinti si sono evoluti.